Clematis vitalba (fotografia di Gianluca Doremi)
Al contrario di altri centri turistici costieri, Lignano possiede ancora un'area occupata dalla vegetazione spontanea che un tempo era estesa a tutta la penisola.
La flora ospitata è di assoluto interesse naturalistico per il fatto che una buona parte dei biotipi ivi conservati rappresenta l'ultima testimonianza di un di un paesaggio altrove scomparso.
All'interno del territorio Lignanese, in un recente studio, articolato nel periodo 2004-2013 sono state rilevate 652 fra specie e sottospecie, ed alcune di queste risultano di particolare interesse considerando la loro rarità ed il livello di minaccia a cui sono sottoposte (I reperti sono depositati presso l'erbario del Museo Friulano di Storia Naturale di Udine).
Fra tutte le specie rilevate ricordiamo la Stipa veneta, che rappresenta uno degli ultimi resti della vegetaziobne erbacea delle dune fossili, la Hornungia petraea, la Lomelosia argentea, la Blackstonia acuminata, la Reseda phyteuma e il Ranunculus Polyanthemophyllus.
Taraxacum officinalis (Fotografia di Gianluca Doremi)
Come detto in precedenza Lignano Sabbiadoro le aree golenali del Tagliamento e la laguna di Marano rappresentano degli ambienti unici ed integri, che permettono lo sviluppo di forme viventi molto diverse.
La biodiversità è riscontrabile in parecchie classi animali, dagli uccelli ai rettili, dagli anfibi agli insetti, dai molluschi ai mammiferi. Elencare tutte le specie presenti sarebbe improbo e probabilmente noioso, molto meglio poterle osservare da vicino ed a volte basta una semplice passeggiata.
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